giovedì 31 gennaio 2008

Risultati Prima Divisione


Campionato Italiano Prima Divisione Maschile n. 3

Girone B
3 Giornata - ANDATA

OMOLOGAZIONE GARE DEL 21 GENNAIO 2008

P.G.S. OLIMPIA RIVOLI - ASD PALL. LIB. TORINO 54 - 58
(Battisacco I.)

AVIGLIANA BASKET 2004 - A.S. SATURNIO 79 - 68
(Paradiso A.)

NEW ALOHA BASKET 2006 - A. DIL. ROUGE ET NOIR 46 - 97
(Filieri A.)

U.S.D. EAGLES CO.PRO.MA - USAC RIVAROLO 48 - 46
(Suriano F.)

domenica 27 gennaio 2008

Ci siamo ma non basta!

Si conclude con la vittoria del Libertas Torino per 58 a 54 nell'esordio casalingo della Prima Squadra.

Il quintetto schierato dal Coach (Andrea, Fabio, Daniele, Walter, Davide) parte subito molto bene, contrariamente alla partita precedente ed accumula un buon vantaggio (+7). Vantaggio che scema pian piano e già verso la fine del secondo quarto la squadra si trova in difficoltà.

La vittoria degli avversari è principalmente dovuta alla fantasia del loro ottimo playmaker, che a differenza dei compagni, si distingue anche per la sportività. Certo tutti i liberi da noi sbagliati hanno influito in maniera netta sul risultato.

A livello di squadra una serie di fattori hanno inciso sul miglioramento del gioco che nella prima fase della partita è stato evidente. Fra tutti l'adozione di un nuovo schema e l'umiltà nell'ascoltare e nel confrontarsi con i propri giocatori del Coach ha sicuramente giovato alla squadra e fa ben sperare per il proseguo! Sfortunato l'esordio di Fabio che si infortuna da solo subito nei primi minuti, per lui 10 giorni di stop.

A livello di singoli sono molti i miglioramenti, ma su tutti brilla Eugenio, che dopo una tripla appena entrato corona la sua prestazione con un sacco di penetrazioni riuscite e diversi rimbalzi sia offensivi che difensivi. Stefano dimostra di essere in crescendo con una buona prestazione: ordinato in attacco, grintoso in difesa.
Tirata d'orecchie invece per il capitano che dopo un buon inizio si spegne in un anonima partita in fase offensiva. Generoso nell'accettare la sostituzione per Andrea Sola come playmaker, dove però è ancora lontano dall'essere all'altezza nel dato ruolo. Da migliorare sicuramente l'impostazione del passaggio, più che la visione di gioco in sè.

Questa sconfitta sebbene bruci, come tutte le sconfitte del resto, serve alla squadra anche per maturare dal punto di vista della furbizia e dell'esperienza. Purtroppo con un solo arbitro in campo molti colpi proibiti non saranno visti, pertanto bisognerà adattarsi e sopportare... pena stupidi cali di concetrazione.

L'Olimpia esce comunque confortata dalla prestazione in sè della squadra che cancella gran parte dei fantasmi di Bussoleno.

mercoledì 23 gennaio 2008

Risultati Prima Divisione


Campionato Italiano Prima Divisione Maschile n. 2

Girone B
2 Giornata - ANDATA
OMOLOGAZIONE GARE DEL 14 GENNAIO 2008

A. DIL. ROUGE ET NOIR - U.S.D. EAGLES CO.PRO.MA 78 - 51
(Spano' P.-Notari M.)

A.S. SATURNIO - NEW ALOHA BASKET 2006 66 - 58
(Cassibba A.)

ASD PALL. LIB. TORINO - AVIGLIANA BASKET 2004 64 - 79
(Roccati M.)

AS DIL. BUSSOLENO PALL. - P.G.S. OLIMPIA RIVOLI 72 - 44
(Battisacco I.)

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

NADALIN ANGALO SIMONE (Gioc. A. DIL. ROUGE ET NOIR ) squalifica per
1 gara punti con f.t. rivolgeva frasi offensive nei confronti degli arbitri
con conseguente espulsione (30,1b RG)

sabato 19 gennaio 2008

Un'utile lezione per tutti

Su espressa richiesta della Federazione Italiana Pallacanestro, pubblichiamo nelle bacheche, nel blog e con ogni altro mezzo a nostra disposizione un articolo molto utile alla crescita sportiva e umana della Società in tutte le sue componenti. Nell’articolo viene affrontato un tema molto importante: il rapporto genitori-allenatore-squadra e genitori-figli. Nell’ottica di una Società che considera i genitori la chiave del processo sportivo ed educativo che si vive in campo, accogliamo con interesse la lettura propostaci dalla nostra Federazione.
A nome dell’intera società
Walter Scandurra
Segretario PGS Olimpia Rivoli

Un piano partita per mamma e papà: come aiutare i genitori ad avere una grande esperienza sportiva.

di Ed Schilling, Executive Director/Trainer, Champions Academy, Zionsville, Indiana

Gli allenatori che stanno preparando la loro squadra di pallacanestro per la stagione faranno bene ad estendere le loro responsabilità ad un altro gruppo di importanti giocatori: i genitori dei giocatori. Anche loro si stanno sforzando per assicurare ai loro ragazzi una stagione positiva: atleticamente, socialmente e nella prospettiva della loro crescita tecnica. Noi lavoriamo con i genitori per sviluppare la passione dei bambini e a raggiungere un alto livello di rendimento in campo e fuori. Quello che vorrei fare è offrire agli allenatori la visione su come i genitori possono massimizzare il loro contributo durante la stagione per far sì che diventi il miglior anno della carriera dei loro figli.
Inoltre vorremmo entrare nei cuori e nelle menti dell’allenatore e dei giocatori per insegnare loro come si possa comunicare efficacemente, e rendersi conto che l’allenatore è una figura che può rendere la pre-stagione il migliore periodo per costruire duraturi rapporti fra genitori, giocatori ed allenatori.

Nessun allenatore desidera perdere. Infatti, il suo lavoro dipende dalla vittoria. Parecchie volte nella mia carriera, ho avuto compagni di squadra con i quali non ho avuto niente in comune, con stili e priorità nella vita che non ho apprezzato. Ciò nonostante, erano fra i nostri giocatori migliori e conseguentemente hanno giocato quanto la loro performance meritava. Aldilà della disciplina e delle violazioni delle regole di squadra, non conosco alcun allenatore che tenga un giocatore in panchina perché non gli piace, se lo stesso può aiutarlo a vincere. I genitori devono capire che gli allenatori non vogliono imbrogliare i ragazzi. Solitamente lavorano come coach per aiutarli e non per danneggiarli. Questo e’ quanto un coach vuole far sapere e far capire ai genitori.

Ho allenato per 17 anni, al Liceo, nei College ed a livello Professionistico, sono figlio di un allenatore, quindi ho speso la mia vita intera con i ragazzi ed i genitori. Credo che i genitori debbano sapere un po’ di cose sul lavoro dell’allenatore. Per cominciare, gli allenatori prendono le loro decisioni innanzitutto per vincere, e non su chi gli sta simpatico o su chi hanno antipatia. La cosa successiva è che il coach fa una valutazione attenta degli allenamenti e della visione dei filmati. I genitori ed i tifosi non hanno una visione completa. Per esempio, negli ultimi due minuti di una partita, un giocatore viene dalla panchina e realizza ripetutamente da tre questo non è normalmente un indicatore reale delle capacità del giocatore che, probabilmente ha mostrato difficoltà in allenamento negli esercizi e nelle partite e per questo motivo ha giocato solo pochi minuti. Inoltre, la squadra migliore non è sempre formata dai cinque giocatori più di talento. Spesso la ricerca di una chimica della squadra, i ruoli di gioco, gli accoppiamenti difensivi ed il piano partita determinano i cinque giocatori in campo. Dobbiamo solo guardare le ultime Olimpiadi ed i Campionati del Mondo di Basket per aver la prova che cinque giocatori di maggior talento non fanno sempre "la squadra migliore."

Un allenatore considera molte cose prima di determinare chi gioca. Il leggendario John Wooden ha fatto giocare i ragazzi che lui considerava “i migliori secondo il SUO concetto di squadra”. Ovviamente, gli allenatori usano criteri di verifica tangibili ed intangibili per determinare i tempi di gioco. I criteri di verifica intangibili includono cose come l’allenabilità, l’attitudine, la puntualità, l’etica di lavoro, l’impegno e l’attenzione ai particolari. Questi sono certamente fattori valutati dal coach. È vitale capire che i genitori non possono essere obiettivi nella valutazione del loro figlio/a. Neppure mio padre, ex allenatore dell'università, potrebbe vedere esattamente le mie debolezze. Nemmeno io riesco a vedere difetti dei miei figli. I genitori amano i loro figli ed cercano di vedere qual’è la cosa migliore per il figlio, mentre gli allenatori osservano per vedere qual’è la cosa migliore per la squadra. John Wooden assicurava frequentemente giocatori ed genitori sul fatto che lui "si comporta SEMPRE nell'interesse della squadra." Comunicazione efficace e sana per genitore e ragazzo.

Il secondo concetto che credo influenzi l'esperienza sportiva, è la capacità del genitore di comunicare efficacemente con il figlio. La cosa più importante da comunicare, particolarmente dopo una partita, è l’amore incondizionato. C’è abbondanza di commenti fuori del campo. Infatti, al termine della gara, il coach valuta squadra e giocatori nello spogliatoio. I tifosi danno valutazioni con applausi, fischi, o espressioni non-verbali. I media garantiranno valutazioni non richieste sui Vostri figli che migliaia di altre persone ascolteranno o leggeranno. Il vostro ragazzo deve sapere che lo amate senza riserve a prescindere dalle sue prestazioni. Questo amore incondizionato avrà effetto sul vostro ragazzo più di ogni vostra valutazione sulla partita.

Come genitori, dovete avere un messaggio importante da trasmettere al Vostro ragazzo. Riguarda il suo comportamento durante la partita. A volte lo staff può essere così coinvolto dalla partita da non accorgersi della sua reazione quando è tolto dal campo per un comportamento irrispettoso o una protesta nei confronti di un arbitro. Il genitore è responsabile del suo comportamento non corretto. Se il ragazzo non presta attenzione durante i Time Out o scherza in panchina bisogna farglielo notare. Il genitore deve capire che il ragazzo ha il potenziale per distruggere lo spirito della squadra, per questo deve fare attenzione alle cose che dice al figlio fuori dal campo. Tutte le parole spese negativamente sul coach avranno effetto sul figlio. Il genitore ha una posizione di grande influenza su suo figlio. Se dice che il coach non e’ “buono" o che ha preso una decisione sbagliata o che lo sta prendendo in giro, ecc., infonderà mancanza di rispetto nei confronti dell’allenatore, ed ostacolerà l’allenabilità e l'entusiasmo del figlio. Avete camminato mai in una stanza in cui qualcuno stava parlando alle vostre spalle? Potreste non aver sentito una singola parola, ma in realtà sapevate che stavano parlando di voi. Quando un genitore parla negativamente del coach si genera un clima o uno spirito negativo. Il coach può non sapere esattamente che cosa sta succedendo, ma avrà la sensazione che qualcosa non sta andando bene ed alla fine il ragazzo ne soffrirà. Se avete a cuore vostro figlio, non parlerete negativamente dell’allenatore, particolarmente davanti a lui. La fiducia reciproca tra allenatore e giocatore è un fondamentale fattore di successo in una stagione. Questi concetti si applicano anche alle parole che voi userete nei confronti degli altri giocatori della squadra. Vostro figlio userà le stesse espressioni che voi usate nei confronti dei suoi compagni di squadra. Una cosa è dire che un compagno non ha tirato bene o non ha giocato bene e un’altra è dire che non è capace e non avrebbe dovuto giocare.

Ogni stagione fornisce molti "momenti per imparare" ai genitori. Un genitore dovrebbe sostenere fortemente le decisioni del coach e non allenare da bordo campo, ma c’è un’area in cui DEVE allenare ed è l’area in cui deve “insegnare ciò che è necessario per vivere”. A prescindere dai momenti buoni o no del campionato, ci possono essere dei momenti eccellenti in cui il genitore può insegnare qualcosa al suo ragazzo. Se per esempio il vostro ragazzo è in panchina e sta giocando soltanto pochi minuti, dovete insegnargli il modo in cui può contribuire al successo della squadra. Lui può fare il suo meglio lavorando forte in allenamento, incoraggiando i compagni durante le partite, seguendo il gioco in modo da essere preparato, se e quando arriverà il momento di giocare. Tutto quello che accade durante una stagione sportiva può contribuire a preparare il vostro ragazzo per la vita. Per esempio, se il coach è un “urlatore”, come genitore, potete suggerire di ascoltare che cosa ha detto e non in che modo lo ha detto. Se la squadra sta perdendo ed il vostro ragazzo e’ scoraggiato, potete dire che un giorno potrà trovarsi in un matrimonio non felice e che dovrà provare a risolvere le cose. Come genitore, avete un ruolo importante nella crescita e nella maturazione di vostro figlio. La stagione agonistica può darvi un grande insegnamento. Ricordo questa citazione dal mio coach Dick Dullaghan, "la cosa più importante non è cosa ottenete giocando, ma cosa siete diventanti perché avete giocato."

I genitori di un atleta sono figure realmente pubbliche: Il terzo concetto principale da tenere presente è che come genitore di un atleta siete una figura pubblica. Durante i miei anni come “reclutatore” di giocatori di pallacanestro dell'università, andavo nelle palestre delle High School e, puntualmente qualcuno mi chiedeva se ero lì per reclutare giocatori. Mi indicavano subito dove erano seduti i genitori dei ragazzi. La maggior parte dei fans conoscono tutto. Come genitori, sarete conosciuti non soltanto dal pubblico, ma sarete percepiti come fattori che influenzano l’andamento della squadra. Qualsiasi cosa voi diciate sarà ripetuta da altre persone e riferite con il vostro nome. Se criticate il coach con qualcuno che a sua volta lo critica, potete essere sicuri che il coach lo verrà a sapere. Le espressioni del vostro viso saranno osservate dalla gente intorno voi. Se gesticolate quando un giocatore sbaglia un tiro o perde una palla, gli altri intorno a voi vi guarderanno.

Il self-control è sempre una grande sfida durante una partita. Inoltre dovete resistere alla tentazione di rispondere alle osservazioni negative formulate dagli altri. Le osservazioni negative vengono spesso dalla gelosia o dall'ignoranza. Se rispondete, rischiate di causare una lite. Essendo stato coach nella NBA, nei College ed anche nelle High School, so che qualunque cosa coinvolga i membri della famiglia prima o durante la partita avrà effetto negativo sul giocatore. Suggerisco fortemente che vi comportiate come se non abbiate sentito le osservazioni negative, alzatevi e cambiate posto, non create discussioni, vostro figlio potrebbe vedervi. Come ho accennato, sono stato un Talent Scout ed ho assistito a scene ridicole generate da genitori. Se un giocatore potesse vedere se stesso protestare in campo contro un fischio di un arbitro (che spesso non è così sbagliato), non lo rifarebbe. Perché capirebbe che protestare con gli arbitri non aiuta nessuno e spesso può solo danneggiare la squadra. Se vedo il genitore di un giocatore che volevo reclutare comportarsi da sciocco mi domando se desidero trattare con lui per quattro anni. Quando un genitore urla contro gli arbitri, da’ al suo figlio una giustificazione per la sua prestazione negativa (lo abitua quindi a giustificarsi e a deresponsabilizzarsi, gli "insegna" la mentalità perdente per cui se sbaglia è colpa degli altri se fa bene è merito suo... portandolo dunque a non migliorare mai negli aspetti in cui è carente oggi in campo e domani nella vita).

Dal lato positivo un genitore ha l'occasione per sostenere gli altri giocatori della squadra. Quando un genitore sostiene la squadra senza considerare quanto tempo gioca suo figlio, lancia un messaggio positivo alla squadra, alle famiglie, a suo figlio ed al coach. Ho visto anche questo lato. Ci sono genitori che seguono le partite della squadra tranne quando il figlio gioca poco, oppure si fa male. Ciò trasmette un messaggio all'altro genitore ed ai giocatori: le attenzioni del genitore erano rivolte solo al figlio e non alla squadra. Se desiderate contribuire al successo della squadra, assistete alle partite “per la Squadra” e non solo per vostro figlio. Questo è un periodo importantissimo per costruire il rapporto genitore-ragazzo, e vorrei infine dire che il genitore deve godere questa "stagione di vita" con il suo ragazzo. Provate a rendere questo momento speciale, perchè finirà molto rapidamente. Dalla scuola elementare all’università tanti giocatori che vorrebbero fare parte di una squadra, sono “tagliati”. Il genitore dovrebbe essere contento che suo figlio riesce ad avere un posto nella squadra, anche se non è molto ciò che riesce a dare. E’ così importante per atleti e genitori essere alle partite. Dovreste vedere come i giocatori al livello dell'università litigano per avere i biglietti per i loro genitori. Personalmente sò quanto era bello avere i miei genitori alle partite. Se perdevamo la partita era piacevole vedere una persona cara. E’ appropriato il vecchio detto "la famiglia moltiplica le gioie e divide i dispiaceri." Cogliete ogni opportunità per contribuire a moltiplicare la gioia ed a dividere i dispiaceri della esperienza atletica insieme al vostro ragazzo.

Per concludere, non lasciare che il tempo di gioco, le sconfitte, o i momenti difficili rubino la gioia che ti coinvolge nel supportare tuo figlio. Quando ho giocato a pallacanestro all'università di Miami - Ohio, uno dei genitori dei miei compagni di squadra ha esemplificato questo concetto di godere di questa esperienza benedicendo suo figlio e tutti noi della squadra. Il mio compagno di squadra, Jeff Fuerst, a volte ha giocato, altre non è neppure entrato in campo. Per alcuni genitori, questo giocatore doveva avere rancore per il coach. Come può mio figlio giocare così bene l’ultima partita e neanche vedere il campo in questa?. Non il padre di Jeff, lui era ottimista, positivo e di sostegno per Jeff, la squadra, i coach gli altri giocatori, sia che il figlio giocasse o meno. Aspettavo con impazienza di vedere il sig. Fuerst alle partite. Lui viveva a Chicago, non vicino ad Oxford nell’Ohio, ma quando non poteva essere alla partita guidava fino al punto in cui poteva sintonizzare la radio sulla partita per sentirla dalla sua macchina. Lo lascio dire a voi se il signor Fuerst ha aiutato suo figlio a massimizzare la gioia di fare parte di una squadra di pallacanestro.

La mia speranza e preghiera per voi e vostro figlio deve essere di avere l'occasione di amare teneramente questa stagione di vita insieme. Questa stagione non dura mai abbastanza a lungo, quindi, fa’ che sia la migliore!

Sentitevi liberi di commentare (nella sezione commenti) questo articolo... dal confronto si cresce sempre!

venerdì 18 gennaio 2008

Esordio Amaro

Esordisce con una sconfitta pesante, contro una formazione alla portata, la Prima Squadra a Bussoleno dove perde per 72 a 44.

L'avvio è come al solito incerto e la squadra balbetta in attacco fino al passivo di -9. L'entrata in campo di Sola (migliore in campo con Marco) nel ruolo di play migliora la situazione e il vantaggio viene via via ridotto. Gli avversari sembrano comunque in serata e non sbagliano nessuna occasione, cogliendo anche diversi contropiedi. La loro difesa a zona è solida e in attacco, sebbene ripetitivi, agiscono con ordine.
Nonostante un'Olimpia non brillante, la squadra rialza la testa e si porta in vantaggio alla fine del secondo tempo.

E' la quiete prima della tempesta. Un drammatico calo psico-fisico costringe il coach a cambiare la difesa passando da uomo a zona, mentre a livello offensivo continuano gli sfortunati tentativi di penetrazione di un Davide Sassi irriconoscibile. Non buone le prestazioni nel ruolo di playmaker di Marco e Walter, che peccano di scarsa visione di gioco e scarsa adattabilità al ruolo.
Rimane comunque il fatto che Marco lotta per 40 minuti con grande grinta portando a casa quasi la metà dei punti della squadra. Da evitare forse i tiri di Daniele da tre (0/4), quando ancora lo svantagio era recuperabile. La difesa a uomo è inefficace quando manca la collaborazione fra tutti (chiamare i blocchi, aiutare il compagno se perde l'uomo), mentre la zona è inutile se i tre sotto non chiudono e tagliano fuori i lunghi.

Fatte queste precisazioni, quando si perde si perde tutti... Il tempo e il campionato mostreranno se era la "paura dell'esordio", la giornata storta oppure vadano ridimensionate le attese.

Sicuramente c'è da migliorare il piano atletico... questa sconfitta potrebbe essere la molla per tutti per mettere ancor più serietà e impegno negli esercizi fisici più noiosi (riscaldamento, scatti, ecc...). Da migliorare anche il gioco contro la difesa a zona, dove per adesso le idee sono molto vaghe e c'è tanta confusione. In più non guasterebbe una maggior responsabilizzazione attraverso l'assegnazione di ruoli con indicazioni più rigide delle attuali (esempio: il post non tira da tre, il play fa "penetra e scarica", l'ala grande deve andare sempre a rimbalzo, ecc...).

Anche in questa Caporetto ci sono delle buone cose da salvare e da cui partire...
Innanzi tutto la difesa a zona convince per la parte alta, che grazie a una buona coordinazione spesso recupera palloni (vedi Sola, Davide e Walter) e permette anche lo sviluppo del contropiede.
Convincente il gioco di Enrico, sebbene non abile nei rimbalzi (tagliafuori e salta a DUE mani, facile a dirsi... :) ) , che da post smista un sacco di palloni prendendo anche dei passaggi difficili (troppo bassi, a parabola...).

Forza ragazzi! ...fra una sola settimana avremo la possibilità di dimostrare che è stato solo uno scivolone!

giovedì 17 gennaio 2008

Risultati Prima Divisione


Riporto il comunicato della FIP con i risultati, gli arbitri e le eventuali squalifiche della prima giornata di campionato dove a noi è toccato il riposo...
Ricordo a tutti che il ritrovo al piazzale dell'Oratorio è alle 18:40... 5 minuti e si parte per Bussoleno!!!

Campionato Italiano Prima Divisione Maschile n. 1

Girone B
1 Giornata - ANDATA
OMOLOGAZIONE GARE DEL 7 GENNAIO 2008

AVIGLIANA BASKET 2004 - AS DIL. BUSSOLENO PALL. 66 - 41
(Battisacco I.)

NEW ALOHA BASKET 2006 - ASD PALL. LIB. TORINO 60 - 45
(Filieri A.)

U.S.D. EAGLES CO.PRO.MA - A.S. SATURNIO 49 - 57
(Suriano F.)

USAC RIVAROLO - A. DIL. ROUGE ET NOIR 55 - 72
(Olivieri L.)

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
VALERIO PAOLO (Gioc. ASD PALL. LIB. TORINO) squalifica per 1 gara
espulso per comportamento non regolamentare espresso in modo plateale e
violento (calci al pallone) e per comportamento protestatario e irriguardoso
nei confronti arbitro (30,1a-29/3-31,1b RG)

sabato 12 gennaio 2008

Foto di Squadra

Anche su richiesta dello sponsor e dato l'inizio del campionato è giunta l'ora di fare la foto di Squadra per la Prima Divisione.
Quindi alla partita fuori casa di Giovedì 17 Gennaio Bussoleno anche chi non sarà convocato porterà l'occorrente per cambiarsi per fare la foto di squadra con la prima maglia, cioè quella bianco-rossa.

mercoledì 9 gennaio 2008

Sospeso allenamento di Prima Squadra

Giovedì 10 Gennaio non si terrà l'allenamento della Prima Squadra, poichè è in funzione il teatro sottostante alla palestra.

Venerdì 11 Gennaio per la Prima Squadra è previsto l'allenamento alla Levi a partire dalle 19:30. Parte dell'allenamento sarà in comune con gli U15. E' un modo per essere partecipi nell'attività dei nostri futuri compagni e fare gruppo all'interno della società.

E' stato inserito un nuovo sondaggio... votate!

domenica 6 gennaio 2008

Amichevole persa contro il Grugliasco

Finisce 81 a 99 per i padroni di casa l'amichevole giocata dalla Prima Squadra della PGS Olimpia Rivoli contro la Pallacanestro Grugliasco.

Risultato apparentemente pesante e un po' bugiardo rispetto all'andamento dell'incontro. Infatti dopo un inizio a -7 l'Olimpia inizia a giocare e trovare l'equilibrio giusto portandosi a 7 minuti dal termine in risultato di parità. Il calo finale è dovuto principalmente a un calo sia di tensione sia fisico, oltre che al merito degli avversari che nel finale hanno schierato il quintetto titolare in Promozione (campionato di una categoria superiore al nostro in cui sono attualmente a metà classifica).

Partendo dalle note positive, si può notare un deciso miglioramento del gioco di squadra nella prima fase di gioco specialmente. Adesso si iniziano a vedere con maggiore frequenza gli schemi di Coach Osvaldo, anche se spesso ci vuole troppo tempo per mettersi in condizione di applicarli oppure coloro che devono eseguire i tagli partono sempre un po' in anticipo o in ritardo rispetto ai compagni... su questo si deve ancora lavorare. A livello di singoli nessuno si è distinto in particolare, dato anche che la palla a fasi alterne è girata bene e tutti sono stati partecipi dell'azione. Sicuramente buono l'esordio di Fabio come playmaker che crea gioco per i compagni e trova anche spazio per diversi 1c1 fruttuosi. Il ritorno in campo di Francesco, con la stessa grinta che aveva prima del brutto infortunio è sicuramente un esempio ottimo di sano agonismo utile a sè e al gruppo. Stefano inserito nel quintetto titolare per l'impegno e la crescita mostrata negli ultimi allenamenti non delude le aspettative e in difesa si impegna e lotta spesso con successo, mentre al tiro risulta ancora un po' impreciso.

Rinsaladata la difesa è il tiro il fondamentale su cui nelle prossime settimane la squadra si appresta a lavorare. Sia a livello di liberi, le cui percentuali attualmente sono da film thriller, sia a livello di tiri dall'area dei tre secondi. Non sarebbe male inoltre differenziare l'allenamento per due-tre giocatori che per posizione in campo e talento possano garantire l'opzione del tiro da tre.

ATTENZIONE: l'allenamento di Venerdì 11 Gennaio alla Levi è dalle 19:30 alle 22:00 perchè faremo parte dell'allenamento con gli U15.

venerdì 4 gennaio 2008

Simon a casa con la tonsillite!


Il ritorno in allenamento del Gladiatore (Francesco) e di Pandao (Nando) è coinciso con un nuovo spiacevole infortunio al nostro amico e compagno Simon. Come comunica lui stesso... "purtroppo mi sono ammalato di una grave tonsillite e per il mese di gennaio sono K.O., appena mi passerà la febbre e starò un po meglio cercherò di venire almeno a vedervi agli allenamenti e alle partite. Saluto tutti, a presto!"

Ti aspettiamo... rimettiti presto!

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